Maritozzo

Maritozzo

L’ origine della ricetta dei maritozzi risale all’antica Roma. L’intento era rendere il pane più gustoso, lo fecero con l’aggiunta di alcuni ingredienti tipici dell’agro romano che regalava loro ulivi, viti e pinete infatti nella ricetta tradizionale, pur trattandosi di una sorta di brioches, si usa l’olio e non il burro, si supplementa con i pinoli ed uvetta.

Attorno ai maritozzi circolano varie leggende, la più antica racconta che fossero cucinati dalle mogli per i mariti che andavano a lavorare la terra e che li aiutasse in termini di apporto calorico giornaliero poiché era a forma di pagnotta quindi grande. Per il maritozzo si era anche scomodato il vaticano scrivendo una bolla papale per permettere di mangiarlo durante la quaresima.

Un’ altra leggenda narra di questa preparazione da parte delle ragazze in età di matrimonio, confezionavano i maritozzi solitamente a forma di cuore per portarli in piazza e farli assaggiare a tutti, la più abile avrebbe potuto scegliere il più bel ragazzo del paese.

L’ultima ed anche più recente riferisce che avessero una forma ispirata ad allusioni priapesche, che venivano preparati  dai ragazzi per l’ amata e spesso al loro interno si trovava un anello o un altro piccolo gioiello.

Dal libro “ Er mejo de la cucina romana” scritto da Leila Mancusi Sorrentino ho letto che nell’ottocento il poeta Adone Finardi, ha scritto, in dialetto romanesco, un piccolo simpatico e surreale poema per descrivere la nascita di questa prelibatezza.  I due  protagonisti alla fine di un viaggio incontrarono due re in guerra fra loro, uno era Tozzi e l’altro Mari. I guerrieri dei rispettivi eserciti  si chiamavano con nomi di prodotti, come Levito, Fiore, Passerina, Pignolo, Zuccaio, Forno e così via.  A seguito di varie battaglie, a favore di uno o dell’altro, Re Mari stende il rivale ma al posto di ucciderlo lo lascia vivere cedendogli anche il regno, i soldati e la corona. Passerina sposa Pignolo e re Tozzi lancia un bando a chiunque inventasse qualcosa a memoria eterna per ricordare l’evento , il premio se lo aggiudicò un cuoco che:

Prese fiore, pignoli e passerina,
zucchero, cannito e zibibetto,
acqua e lievito; e in quanto a la cucina
si servitte del forno e legno schietto;
impastò, cucinò; da Mari e Tozzi
je dette er nome poi de Maritozzi:
Ed ecco come questi principiorno
che poi a nuantri vennero passati
da nonno, da bisnonno e arcibisnonno;
a da quer giorno furno sempre usati
da fasse a la quaresima d’ogn’anno
giorno che de quei re finì l’affanno.
La storia ecchene quane spifferata
come li maritozzi so nasciuti.

Oggi vi propongo i maritozzi con la panna, a Roma è la versione “liscia”

Ingredienti

Per circa 9 maritozzi:

500 gr di farina manitoba;
250 ml di latte tiepido;
70 gr di zucchero;
70 gr di olio extra vergine di oliva;
1 cucchiaino colmo di miele;
1 uovo medio;
15 gr di lievito di birra fresco;
1o gr di sale;
1 arancia scorza grattugiata;
1 limone scorza grattugiata

Pre cottura:

1 uovo

Per la glassatura:

2 cucchiai di acqua
2 cucchiai di zucchero

Maritozzi_panetto

Procedimento

Al fine di donare un aroma maggiore all’impasto dei maritozzi vi consiglio di preparare la sera prima il composto di miele ed agrumi, quindi in una ciotolina grattare la scorza del limone e dell’arancio e miscelarli al miele. Si può conservare in frigorifero coperta con pellicola.

Nella ciotola di una planetaria munita di gancio, (si può impastare anche a mano) inserire la farina setacciata ed il lievito sciolto nel latte tiepido, azionare ed aggiungere l’uovo, lo zucchero e l’olio, quest’ultimo versarlo in tre volte. Ci vorranno 3-4 minuti al termine dei quali si potrà inserire il sale. Lasciar andar la planetaria per altri 8 minuti perché deve formarsi la maglia glutinica che darà forza e nel frattempo l’impasto si staccherà dai bordi. A questo punto tirare fuori l’impasto per formare una palla e lasciarla lievitare in una ciotola leggermente oliata, coperta con pellicola dentro il forno per almeno 2 ore.

Riprendere il panetto, impastarlo brevemente per sgonfiarlo e, con l’aiuto di un tarocco, dividerlo in pezzi da 100 gr l’uno. Bisogna impastarli e pirlarli. Adagiare i panetti su una teglia con carta da forno e lasciarli lievitare con un canovaccio per almeno 1 ora. 

Adesso è arrivato il momento di infornarli ma prima sbattete un uovo e spennellate l’intera superficie di tute le palline facendo attenzione a non sgonfiarli.

In forno a 180° per 15/20 minuti.

Poco prima del termine preparare lo sciroppo scaldando lo zucchero nell’acqua. 

Sfornare i maritozzi, posizionarli su una gratella per la fase di raffreddamento e spennellarli con lo sciroppo. Nel frattempo preparare la panna montata.

Dopo circa 10 minuti si potranno farcire i maritozzi. 

E’ consigliabile riempire i maritozzi di panna al momento della consumazione.


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